Giuseppe Minicone è nato a Napoli il 26 aprile del 1939.
Laureatosi in giurisprudenza presso l’università Federico II di Napoli con il massimo dei voti e la lode nel
marzo 1962, dal 2 aprile dello stesso anno è stato assunto dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
dove è giunto a ricoprire l’incarico di dirigente dell’Ufficio Studi del Servizio Prestazioni Pensionistiche
presso la Direzione Generale in Roma. Nel 1978 è diventato magistrato amministrativo dei T.A.R e nel 1997
è stato nominato Consigliere di Stato, carica dalla quale è cessato nel 2010, a seguito di dimissioni
volontarie.
Nel corso della carriera, ha scritto numerosi saggi scientifici in materia di diritto, pubblicati dalle maggiori
Case editrici specializzate (CEDAM e Giuffrè).
Da sempre cultore di letteratura latina e greca nonché di archeologia ed epigrafia, una volta libero dagli
impegni lavorativi si è dedicato, assecondando una inclinazione mai potuta coltivare per i gravosi oneri
istituzionali, alla scrittura di romanzi, premiati in numerosi concorsi letterari.
In particolare:
- Un chiodo nel cuore, segnalato dalla giuria nell’ottava edizione del Premio Nazionale Letteratura
Italiana Contemporanea indetto dalla Laura Capone Editore, con proposta di pubblicazione da parte
della stessa casa editrice. - Memorie di Andromaca, diploma di merito nella quattordicesima edizione del premio nazionale di narrativa Aberoandronico; segnalato dalla giuria nella nona edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea indetto dalla Laura Capone Editore. Pubblicato da quest’ultima casa editrice nel maggio 2022.
- Madri, vincitore, primo classificato, nella decima edizione del Premio Nazionale Letteratura Italiana
Contemporanea indetto dalla Laura Capone Editore con proposta di pubblicazione da parte della
stessa casa editrice; diploma di onore alla quinta edizione del Premio Letterario Residenze Gregoriane 2021.
Il presente romanzo La decima Musa è risultato primo classificato al Premio Letterario Residenze
Gregoriane, IV Edizione, 2020.
Myriam –
Il romanzo, ambientato nell’isola di Lesbo alla fine del VII secolo a.C., ha come protagonista Saffo, la più famosa e, al tempo stesso, misteriosa e controversa poetessa di quell’epoca. L’Autore, utilizzando tutti gli scarni elementi pervenutici, riesce a ricostruire non solo l’universo femminile di Saffo e delle sue allieve all’interno della scuola da lei fondata e diretta, ma anche gli aspetti politici, religiosi e sociali che fanno fa sfondo alle vicende della poetessa. Attraverso una prosa scorrevole e vivace, di godibilissima lettura, l’Autore, calandosi con sorprendente sensibilità, nelle vesti della protagonista, non manca di approfondire, senza ipocrite censure, ma con estrema delicatezza, anche i rapporti amorosi all’interno del gruppo da lei diretto, tratteggiando una figura non solo di sublime artista, ma di donna profondamente indipendente e appassionata amante. Il libro, come ho detto, è di fluida e piacevolissima lettura e può essere goduto sia da chi non abbia dimestichezza con la cultura classica sia dagli esperti, grazie anche agli scrupolosi riferimenti e alle note esplicative che lo corredano. Per quel che mi riguarda, devo dire, che il romanzo mi ha coinvolta profondamente ed emotivamente e mi sento di consigliarne vivamente la lettura a tutti coloro che hanno un animo sensibile e sono amanti della bellezza in tutte le sue forme.